Review Party: La Casa della bellezza di Melba Escobar (Marsilio)

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Questa volta ci spostiamo direttamente tra le strade colombiane per scoprire il romanzo di Melba Escobar, La Casa della bellezza, pubblicato da Marsilio e tradotto da Giulia Zavagna.

Data di uscita: 27 Settembre

Acquistalo subito: La Casa della bellezza

Editore: Marsilio
Genere: Farfalle
Traduzione:Giulia Zavagna

Prezzo: € 16,00
Pagine: 221

La Casa della bellezza è un centro estetico di lusso nell’esclusiva Zona Rosa di Bogotá, e Karen una delle sue estetiste più richieste. Ha poco più di vent’anni, è india, ed è molto bella. Alla Casa si prende cura dei corpi delle donne ricche, mogli-amanti-madri di politici, vip di turno, scrittori famosi, personaggi che incarnano ed esercitano il potere in tutte le sue declinazioni. Nella sua cabina, raccoglie le confidenze delle clienti. Una di loro, una ragazza molto giovane, viene trovata morta il giorno dopo il loro appuntamento. Era arrivata con ancora addosso l’uniforme della scuola, emozionata, e Karen è l’ultima persona ad averla vista viva. E a sapere chi doveva incontrare. È l’inizio di un complesso caso di malagiustizia che come una spirale si avvolge intorno a Karen, l’anello più debole di un meccanismo inattaccabile che impedisce ai potenti di pagare per le proprie colpe e che non lascia scampo a chi vi rimane incastrato. E una donna, tanto più se povera e appartenente a una minoranza etnica, è il candidato colpevole ideale.

Prendiamoci un momento per tirare le somme. Settembre è stato un mese ricco di uscite stuzzicanti, filtrarle tutte mi è risultato difficile, dovunque mi voltassi c’erano almeno un paio di romanzi che volevo leggere e anche se cercavo di resistere, devo ammetterlo, è stato tutto inutile. La mia wishlist si è allungata a dismisura e dunque eccomi qui a mostrarvi una delle tante novità che avevo segnato e che sono riuscita a leggere: La Casa della bellezza.

In occasione della sua uscita in libreria sono riuscita a ritagliarmi un po’ di tempo per tuffarmi in questa lettura dal sapore latinoamericano.

Melba Escobar è una scrittrice e giornalista colombiana, autrice anche di “Duermevela” e “Johnny y el mar”, opere ancora inedite in Italia. La sua professione, ovvero quella di giornalista, emerge dal modo in cui racconta questa peculiare storia, che un po’ come un reportage non tralascia nulla, al contrario è attraverso i suoi personaggi che trova il modo di analizzare meticolosamente la società, districando i nodi e mostrando la fitta rete di corruzione e violenza che si celano dietro le quinte.

La Casa della bellezza è dunque un oasi nel deserto, l’utopia di qualcosa di magnifico che in realtà cela molta più oscurità. Un centro estetico di lusso come questo sorge in una delle zone più esclusive della città, un punto d’incontro per tutte quelle persone che fanno dell’apparenza la loro carta d’identità, credendo che basti un “ritocchino” per nascondere le cicatrici di ciò che erano prima.

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Karen, rimasuglio di una vita di niente, si ritrova a dover indossare quel velo appariscente e agli occhi di tutti anche rassicurante, ma a conti fatti veramente pesante, che le impedisce di interagire per davvero con le persone che la circondano, bloccando ogni spiraglio di verità.

La sua cabina è una sorta di confessionale, un rifugio per tutti quelli che cercano di spezzare lo stress delle loro vite, ma anche per chi cerca di togliersi un sasso dalla scarpa, tuttavia non avrebbe mai immaginato che una delle sue clienti, Sabrina, potesse fare una brutta fine e così all’improvviso. 

La morte è un altro dei volti di questo luogo o meglio di tutto il paese, schiacciato dalla corruzione, ma che sembra essersi dimenticato che esiste anche la giustizia oltre la paura. Navigare controcorrente o provare ad essere un eroe è impensabile, non quando si tratta di potersi ritrovare del piombo in corpo.

La verità è dunque un’arma a doppio taglio, da una parte crea speranza e allo stesso tempo miete le sue vittime, è per questo che non c’è da stupirsi se Melba Escobar ha scelto una strada in salita per i suoi personaggi, sempre messi alla prova azione dopo azione, riflessione dopo riflessione, sembra quasi di trovarsi davanti a uno specchio e poter ammirare i loro veri volti, le loro paure e la loro sfiducia per un sistema che non funziona.

Se posso essere onesta questo è un romanzo che ho trovato interessante, per me addirittura anomalo, rispetto a ciò che sono abituata a leggere. Un mystery che ci regala un’ampio squarcio della vita tra i vicoli colombiani, persino quelli che sembrano ospitare personaggi benestanti, ricchi e potenti.

Odio questo universo mafioso che da più di trent’anni predomina nel gusto del paese, nella logica di bulli, politici, imprenditori e di quasi tutti quelli che hanno una minima relazione con il potere.

Sin dall’inizio un termine che ricorre spesso è “odio”, è attraverso quel rifiuto che chi legge si muove, scoprendo sin da subito ciò che si cela dietro il velo, un sistema sbagliato che si basa su principi sbagliati, dove il potere vince su tutto, compresa la giustizia, l’apoteosi della corruzione e del crimine.

La storia di Karen si intreccia a quella Claire, psicanalista, che trova nella ragazza un ottimo spunto per raccontare un frammento di vita che si lega a tante altre, alla corruzione di volti noti e altri meno, che oliano gli ingranaggi di un meccanismo traballante, che rischia di esplodere e produrre un rumore tanto assordante da svegliare tutti coloro che ancora dormono sugli allori.

Come vi ho detto, Melba Escobar è una giornalista, un’ottima reporter che sa come costruire attorno a una tematica tanto scottante qualcosa che funzioni, un romanzo crudo e che racconta la realtà di un paese cieco, che un po’ come l’American Dream vive il suo sogno sulle spalle di chi non può portare il peso degli altri, ma che si nasconde dietro i lustrini e i verdoni.

Perchè allora anomalo? Semplicemente perchè la voce del narratore non è l’unica a prevalere, attraverso il suo racconto emergono anche le coscienze di altri personaggi, punti di vista che arricchiscono il quadro e ci regalano una visione più ampia del mondo in cui si muovono.

La Casa della bellezza è un luogo nel quale le maschere vengono sollevate, tolte per qualche secondo, facendo trasparire il marcio che si nasconde sotto di esse, ma solo per il tempo necessario a costruirne una nuova più appariscente della prima.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Marsilio per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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